Corriere della sera, Io Donna: Homo Faber a Venezia

Un’esperienza davvero interessante, che si può fare fino al 30 settembre, quella all’Isola di San Giorgio a Venezia per Homo Faber, cioè l’uomo come artefice, capace di creare, costruire, trasformare l’ambiente e la realtà in cui vive, adattandola ai suoi bisogni. Voluta da Fondazione Michelangelo, è stato un impegno complesso. Il risultato sono 16 sezioni tematiche all’interno degli spazi di Fondazione Cini, con le sue sale e il suo labirinto. Un itinerario circolare con un personale selezionato, pronto a suggerire spunti e dare spiegazioni. Tutto è un racconto fatto direttamente dagli artigiani, senza la loro sapienza e le loro tecniche i creativi non potrebbero creare la bellezza. Ricami, ceramiche, vetro, tecnologia, moda, macchine, niente è dimenticato a Homo Faber. “Mestieri in Movimeto” è la sezione dedicata alla tecnologia del movimento: elicotteri, automobili, moto, ma senza un tocco di passione e artigianalità restano dei motori. Un esempio è la Vespa customizzata da Bottega Conticini, ricoperta di pelle che accompagna la scocca rendendola speciale. A raccontarla è lo stesso Stefano Conticini con una storia di passione e amore alla guida di un laboratorio senza frontiere. Altro segmento “Nelle Trame della Moda”, allestito nella straordinaria Palestra di nuoto Clemente Gandini, illustra la bellezza e la difficoltà di un disegno piazzato su un tessuto, la sua forma straordinaria studiata su un corpo e il percorso di pensiero intorno a un filo. La sezione è stata magistralmente curata da Judith Clark. “Best of Europe” è una esposizione molto ampia sul fatto a mano. Uno spazio grande e ben allestito con una quantità di bellezze da vedere dove l’occhio si perde. Ceramiche di ogni genere, ricami in oro zecchino, micro mosaici, vetri soffiati e ogni sorta di meraviglia con artigiani all’opera orgogliosi di raccontare i loro vissuti. Tecniche antiche riproposte in chiave moderna. Forme e volumi rari pronti a stupire. Interessante è anche la sezione “Scoprire…e riscoprire” dove le più importanti maison, non urlate, mostrano il loro sapere. Van Cleef & Arpels racconta l’unicità della sua forma misteriosa, una struttura in metallo che viene ricoperta, con un sistema brevettato, da pietre preziose.


 

Lorenzi Milano mostra l’arte del saper lavorare il bamboo, il corno e la madreperla accostata all’acciaio. Il naso Nicola Bianchi di Aqua Flor di Firenze interroga e costruisce magicamente un profumo per te che, come è successo a me, ho annusato per ore, beandomi del risultato. Sono tantissime le esperienze in questa sezione, dai pennini decorati a mano di Montblanc ai ricami di Lesage, il più grande. Gli aubusson moderni di Robert Four, creati oggi da grandi artisti. Da Cartier a Hemès, da Venini a Santoni e tantissimi altri. Esperienze uniche da vivere in diretta. Qui capisci che i prodotti delle grandi maison sono preziosi perché sono tutti fatti a mano da mani sapienti ed esperte. Senza gli artigiani la creatività subirebbe un grave colpo. Bisognerebbe insegnare nelle scuole la possibilità che, oltre a diventare avvocati, dottori e manager, si possa diventare preziosi artigiani. A cura della brava e visionaria India Mahdavi è la sezione “Architetture Immaginarie” che volge un pensiero all’interior design come veniva concepito una volta, quando si disegnavano tavoli, consolle e decori per una casa patrizia, realizzati da bravi maestri artigiani. Qui Mahavi esplora due visioni differenti, una ispirata alla forza della natura, come in un quadro di Henri Rousseau, tutta in midollino, mosaico e specchi veneziani e l’altra più marinara, come una grande giostra, con enormi divani circolari con le nuance dei velluti di Dedar e una speciale acustica da scoprire. Altre sezioni, più tecnologiche e architettoniche arricchiscono la mostra. Quella del “Restauro”, curata da Isabella Villafranca Soissons, è stata per me una delle più emozionati. Esperti che dal vivo restaurano: statue, tappeti, mobili, tessuti, quadri. Una sezione: “Masterpieces by Venetian Artist” ben curata, è in mostra allo Splendid Venice di Starhotel Collezioni. Un albergo centralissimo, a pochi metri dal ponte di Rialto e da piazza San Marco, con 165 camere e suite. Da San Zaccaria molo B, il terzo venendo da San Marco, parte una navetta free per l’isola di San Giorgio. L’Hotel è dotato anche di un attracco per i taxi e le barche. Dall’altana si gode una vista mozzafiato su Venezia e sulle cupole di San Marco. Un personale super efficiente risolve tutti i problemi che Venezia può creare. Moderno e di nuova concezione ha un romantico ristorante a lume di candela con ottimi piatti di pesce e un lounge bar, affacciato proprio sul canale, con buoni cocktail.

 

 

Di Sergio Colatoni, Io Donna - Corriere della Sera

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