Yoox: Scoprire... e riscoprire: ecce Homo Faber MAISON TRA PASSIONE E MAESTRIA

Oggi l’unicità, la qualità e la ricchezza delle produzioni locali si sta smarrendo nell’alienante omologazione della produzione e della cultura di massa, sintomo delle trasformazioni epocali che stanno segnando lo scenario globale.

Una risposta a questa perdita prova a darla la Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, organizzazione internazionale senza scopo di lucro la cui missione è quella di valorizzare e preservare i mestieri d’arte, rinforzandone i legami con il mondo del design. E lo fa con Homo Faber: Crafting a more human future, una grande mostra-evento alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia dal 14 al 30 Settembre dedicata ai mestieri d’arte di tutta Europa e che si avvale della collaborazione di importanti personalità, ciascuna delle quali ha immaginato una delle sedici tappe tematiche dell’esposizione per raccontare i mestieri più rari e tradizionali e le pratiche più innovative e contemporanee.

Una di queste, Discovery and Rediscovery / Scoprire… e Riscoprire, presenta dal vivo il lavoro dei più rinomati atelier artigiani e delle Maison più prestigiose. Nel corso dell’esposizione, infatti, ciascun artigiano illustrerà una tecnica particolare, intimamente connessa con la storia e l’etica di una Maison europea, e il pubblico potrà interagire con i maestri mentre realizzano i loro straordinari oggetti, con tecniche che vanno dall’incisione del cristallo alla tessitura su telaio.

Un’esperienza unica, che permetterà di apprezzare il sapere antico, il lungo lavoro, la passione e l’abilità necessarie a produrre oggetti che si guadagnano sul campo, e non per semplice status, l’appellativo del lusso, sinonimo di qualità, sapere tecnico e cultura. I vasi di Venini, le porcellane di Nymphenburg, le stilografiche di Montblanc, gli oggetti per la tavola di Lorenzi Milano. Tutte eccellenze dall’immensa qualità che YOOX ospita oggi nella sua area Design+Art per celebrare le incredibili doti manuali e tecniche degli artigiani.

Perché, in una prospettiva costruttiva e lungimirante, è proprio la creatività legata al fare che può salvare il lavoro dell’uomo, quello che le macchine non sapranno mai fare con la stessa maestria, con tutto il suo portato di bellezza, cultura, tradizione, identità e benessere locali.